Ieri a Roma si è svolta la relazione annuale Inail 2021 (clicca qui). A Palazzo Montecitorio, il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, ha illustrato l’andamento infortunistico e le denunce di malattia professionale nell’anno 2021 e, citando il Presidente della Repubblica che ha espresso più volte la necessità di azzerare le morti sul lavoro, ha sottolineato che “l’Inail è pronto a fare la sua parte, aumentando gli investimenti sulla sicurezza e avvalendosi dei progressi compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica”.
Infortuni sul lavoro e casi mortali
Gli infortuni sul lavoro sono stati 564.089, in calo dell’1,4% rispetto ai 572.191 del 2020 (Tabella B1) mentre le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 1.361, con un decremento del 19,2% rispetto ai 1.684 casi mortali denunciati nel 2020 (Tabella B2). L’INAIL, d’altra parte, segnala un preoccupante aumento sia delle denunce di infortuni “tradizionali” di circa il 20% che di casi mortali “tradizionali” di quasi il 10%, escludendo i numeri relativi ai contagi professionali e ai decessi causati da Covid-19.
Malattie professionali
Le malattie professionali denunciate, invece, sono state 55.205, in crescita del 22,8% rispetto alle 44.948 del 2020; tra queste denunce, la causa professionale è stata riconosciuta al 37,2% mentre il numero di lavoratori ammalati è di 38.290, di cui il 40,3 per causa professionale riconosciuta (Tabella M2). Infine, nella Tabella M3 vengono riportati i dati del grado di menomazione complessivo dei lavoratori con malattia professionale riconosciuta.